Lettera a mia figlia

Ho letto libri, spulciato articoli, ho provato a farmi trovare pronto, ho vissuto le emozioni della paternità tramite un film, mi sono documentato. E poi sei arrivata tu e tutte quelle parole immagazzinate, il più delle volte, sono andate a farsi benedire.

Sei nata con gli occhioni aperti, con la voglia di vedere subito vita, curiosa, dinamica (a volte anche troppo), stai più sveglia che addormentata come se volessi subito dire: “Mamma, papà, non voglio perdermi un attimo“.

Purtroppo in questo sei come papà, per lui il sonno è “sopravvalutato”, ti voglio fra qualche anno, quando ti sveglierai riconglionita per aver sottovalutato quella che è una necessità primaria: dormire.

Anche io non ho perso un attimo della tua finora breve esistenza. Vedere il parto? Mai e poi mai e invece ero lì ed ho visto tutto. Prendere in mano un essere minuscolo io che sono quasi 2 metri di lunghezza (e fra poco anche di larghezza)? Ma come faccio? E invece, le prime braccia che ti hanno sostenuto sono state incredibilmente le mie.

Non dormivo prima e a maggior ragione non dormo ora, a volte non capisco più niente, specie quando in piena notte scendo le scale per scaldarti il biberon, qualche giorno ruzzolerò ma mi rialzerò, come sempre, perché tu hai bisogno di me.

Cadremo e ci rialzeremo insieme tante e tante volte amore mio ma tuo papà ti ripete, sin dal primo momento (anche se qualcuno dice che è troppo presto per parlarti), che sei forte, bella, capace e speciale e che farai cose meravigliose in futuro.

Gioisco per le tue piccole conquiste, per quelli che sembrano i primi sorrisi, per una cacca fatta dopo un giorno di agonia. E pazienza che se ti cambio io ci metto il doppio della mamma, faccio del mio meglio, tra una manina e un piedino che non vogliono uscire e una pipì fatta fuori dal panno.

Soffro con le tue sofferenze, una colica ti sconquassa, tremi, ti dimeni e io non so proprio come fare per alleviare il tuo dolore ma quando cacci via quella brutta aria gioiamo come se avessimo vinto la Champions League.

Non so come sono e come sarò come padre ma ci provo e proverò al massimo delle mie possibilità, la certezza è che mi avrai accanto a te, se Dio vuole, in ogni momento, fino a che il mio cuore batterà.

E adesso fammi lavorare qualche oretta, basta chiacchiere, devo tornare da te al più presto, per una nuova mirabolante avventura quotidiana.