Fermati tempo!

Fermati tempo, stai correndo troppo veloce per i miei gusti, sono qui ora, domani dove sarò?

Fermati tempo, lasciami godere delle persone attorno, dell’aria buona che respiro, fammi guardare questo mare.

Fermati tempo, sei un numero ma sei anche e soprattutto vita, perché non rispetti i miei di tempi?

Fermati tempo, se sono qui non posso essere lì, se penso al passato tu scorri, se sogno il futuro tu scappi.

Fermati tempo, fermati a questa emozione, a questo momento di risate, a questo pianto liberatorio.

Fermati tempo, sei tutto in questo abbraccio, fuggi via quando mi diverto e sei sadicamente lento quando non voglio.

Fermati tempo, non scherzare, ho più capelli bianchi che neri e mi sento ancora di dover cominciare.

Fermati tempo, vorrei proteggere i miei cari, renderli eterni, dargli una corazza di immortalità.

Fermati tempo, non prenderti tutto, sei troppo importante per me!

Fermati tempo, saprò godere di quello che mi dai, mi farò cullare da te fino alla fine.

Ti ricordi com’era prima?

Ricordi sbiaditi, dopo poco più di un anno, c’è un prima e c’è un dopo, ma dove sta la normalità?

Ti ricordi com’era prima? Andavi in un posto e non ti importava se vi fossero 10 o 1000 persone, urtavi la gente, la gente ti urtava, ma quello dipendeva da una tua punta di asocialità. Insomma potevi scegliere se andare in mezzo al casino o starti rintanato con pochi intimi.

Il respiro regolare, la macchina sempre calda, l’orologio importante ma non così come adesso, non c’era nessun coprifuoco, se non quello imposto da una mamma apprensiva, “devi tornare a mezzanotte se no sono guai”, ora torni alle dieci se no sono guai in un altro senso.

Ricordi la bellezza dei bambini abbracciati? Le partite di pallone tutti sudati? Le tavolate che non finivano mai, le riunioni di famiglia dove non mancava nessuno, la libertà di tossire o starnutire (con la mano davanti) senza pensare necessariamente di essere portatori di virus.

Ricordi quando non conoscevi la parola lockdown, quando le pandemie le guardavi solo nei film, quando credevi che il tuo equilibrio potesse essere scalfito solo da te e dalle persone vicine?

Ricordi quando non vedere i tuoi genitori o i tuoi amici era solo una tua volontà (giusta o sbagliata che fosse)? I tuoi amici ti facevano incavolare con le loro manie, ora quando li vedi sembra essere sempre Natale!

Ricordi quando credevi di avere tempo infinito? Quando pensavi che le malattie capitassero sempre agli altri? Ora hai nemici ovunque, anzi anche tu sei nemico di te stesso e non te ne accordi.

Adesso hai difficoltà ad immaginare, i contorni sono sempre più sfocati, è passato poco più di un anno ma lo senti sulla tua pelle come se fosse una vita intera.

Era normale un tempo? Ed ora è tutto così strano è sbagliato? Ne siamo davvero sicuri?

Ti ricordi com’era prima?