Christian e Mauro, nulla è come sembra!

Ci sono i protagonisti assoluti de “La verità del bosco”, Lampo e Leo e poi ci sono due co-protagonisti che, per certi versi, risultano essere gli elementi più misteriosi dell’intero romanzo.

Christian è il padrone di Lampo, all’inizio sembra quello che non è, controverso, arcigno, assolutamente indecifrabile, nella sua altalena di emozioni scende e sale spesso, fino ad un finale inaspettato.

Mauro è il padre di Leo, inizialmente il suo eroe ma poi, pagina dopo pagina, succede qualcosa, il dubbio arriva puntuale come la consapevolezza di una maschera ben calcata in faccia. Le donne della famiglia sono realmente in pericolo?

Ci sono verità raccontate e verità riscontrate, eroi che possono cadere in un attimo e persone “normali” che possono aspirare al trionfo, anche in questo caso il bosco e la sua popolazione giocano un ruolo fondamentale per il futuro.

Due personaggi che incrociano le loro storie, che si sfidano, si odiano, diventano complici, si prendono, buttano e poi si riprendono. Arriverete ad odiarli, forse in alcune cose vi rivedrete in loro, di sicuro il loro vissuto vi lascerà tutti col fiato sospeso…

Un Lampo che illumina il bosco

Di taglia media e pelo fulvo, Lampo è la luce che trafigge il bosco, arriva con tutto il suo carico d’entusiasmo e cambia la trama del romanzo, la storia di Leo, il copione di tutti.

L’emblema della fedeltà, come tutti i cani direte, ma lui ha qualcosa di più, arriva a negare pure l’evidenza per amore del suo padrone. E quante ne ha vissute… avrebbe tutti i motivi per voltargli le spalle e andare altrove.

Lampo corre con un lampo, nonostante non sia proprio giovanissimo,, è un inguaribile ottimista, ha sempre voglia di giocare, forse anche quando non è il momento giusto, a volte su di lui piomba una strana malinconia ma dura giusto un attimo, poi riprende a marciare.

Lampo è disponibile con tutti, è ingegnoso, attaccato quasi morbosamente al passato, ha la tendenza a fare pasticci e più corre più il suo profumo non è proprio dei migliori.

Chiamarlo cane sarebbe riduttivo o forse gli si fa il complimento più grande.

La sua pazienza e la sua fedeltà saranno infinite o vacilleranno fino a scomparire?

Non vi resta che leggere “La verità del bosco” per scoprirlo.

Foto: “Dolomiti da sogno”

La verità è che nel bosco…

Quando sei scrittore, per esigenza o per professione, generalmente scrivi del tuo quotidiano, della tua storia, breve o lunga che sia.

La verità del bosco è un libro covato dentro per anni, oserei dire dalla nascita, da quando con la mia famiglia partivamo dalla lontana Sicilia per raggiungere l’amato Trentino, il fresco, le vacanze.

Sono stato bambino come Leo, col berretto sempre calcato in testa per proteggermi dal sole, in bilico tra essere piccolo e voler essere grande, amante della natura e del buon cibo, innamorato di un pallone che rotola.

Il romanzo è un fantasy-thriller, molto è frutto della mia immaginazione che per fortuna ancora continua a stupirmi con effetti speciali. C’è però tanto del campionario di sentimenti dell’essere umano: entusiasmo, sensi di colpa, dedizione, altruismo, paura, scoramento ecc…

Non posso rivelare tutto, forse ho incontrato anche io un Lampo in mezzo al bosco, forse l’ho incontrato altrove, probabilmente non l’ho mai incontrato. E se esistente era davvero così ottimista? Fedele sì, come tutti i cani.

Correva per i prati, nei boschi in mezzo alla montagna? E ho parlato davvero con un cane ottenendo le risposte che cercavo? Ho vissuto anche io questa coinvolgente amicizia?

La verità è che nel bosco non si può dare nulla per scontato, attorniati da presenze magiche perché tali o perché naturali.

La verità è che nel bosco sono cresciuto e diventato quello che sono, nel bene e nel male.

La verità è che nel bosco la verità è un concetto molto relativo.

La verità del bosco si scopre solo leggendo…Buona lettura.

La verità del bosco

Quando i luoghi del cuore diventano libro, tu, da scrittore, non puoi che esserne fiero.

Nasce così “La verità del bosco”, una grande storia di amicizia con una spruzzata di fantasy e un pizzico di thriller.

Un cane viene abbandonato dal suo padrone, un bambino si perde durante una gita, come scenario l’incantevole paesaggio delle Dolomiti. Lampo e Leo si incontrano per caso e non si lasciano più, il bosco diventa il loro habitat naturale con i suoi continui messaggi. Il primo non perde mai la speranza e il suo carico d’amore, il secondo dubita sempre più di un padre che si trasforma da esempio a uomo viscido e oscuro. L’ostinazione contro il cinismo, l’ottimismo e la rassegnazione, i due protagonisti mettono in mostra tutto il campionario di emozioni degli esseri viventi. Parallelamente Christian e Mauro intrecciano le loro storie in un viaggio ricco di sospetti e colpi di scena, il primo ha sterminato la sua famiglia, il secondo dà sfogo alle sue pulsioni in modo subdolo, la loro base è una misteriosa casa in mezzo al bosco. Leo e Lampo si perdono e si ritrovano spesso, superano numerose difficoltà ma ne escono sempre rafforzati, fino a quando la montagna li conduce all’amara verità, il ricongiungimento con i propri cari non lenisce ma acuisce le loro ferite, si trovano quindi davanti ad un bivio: ricominciare come se nulla fosse o continuare la loro avventura insieme nei boschi.

Vi invito a leggerlo, a farvi catturare da quei due birbanti di Leo e Lampo, a ritornare un po’ bambini, perché non dobbiamo mai smettere di stupirci per le cose belle che ci offre la vita.

Lo trovate a questi link o in libreria:

https://www.mondadoristore.it/La-verita-del-bosco-Claudio-Alessandro-Colombrita/eai978886912180/

https://www.mondadoristore.it/la-verita-del-bosco-alessandro-claudio-colombrita/eai979122139399/

https://www.lafeltrinelli.it/verita-del-bosco-libro-claudio-alessandro-colombrita/e/9788869121807

https://www.lafeltrinelli.it/verita-del-bosco-ebook-alessandro-claudio-colombrita/e/9791221393996

https://www.ibs.it/verita-del-bosco-ebook-alessandro-claudio-colombrita/e/9791221393996

https://edizionicreativa.it/shop/team/claudio-alessandro-colombrita/

Un cane in quarantena

Sei tornato a casa, come ogni sera, lunghe ore in tua assenza, non faccio altro che aspettare questo momento, sei il mio padrone, vivo per te.
Lavoro“, una parola che mi fa antipatia, ti porta via da me per troppo tempo ma ho sentito che è lo strumento attraverso cui tu mi dai da mangiare ogni giorno.

Sei qui stanco e assonnato, io non faccio altro che farti le feste, mi dai tu “la pappa”, ma ogni giorno non aspetto solo quella, mi nutro del tuo amore, il cibo è secondario. Dopo che anche tu mangi mi accoccolo sui tuoi piedi e ci addormentiamo insieme, tu sul divano e io sulle tue ciabatte.

La mattina ti sveglio io, sia perché ho le mie esigenze fisiologiche sia perché devi cominciare la tua giornata, mi porti a fare una passeggiata e tutto il mondo è racchiuso nei nostri movimenti, io, tu e nulla più. Spesso la passeggiata è veloce perché ti sei svegliato tardi e devi correre ma oggi è lunga, lunghissima, incredibile quanto dura!

Ti vedo calmo, rilassato, non hai fretta di tornare e io mi godo più possibile il momento, poi torniamo a casa e…non prendi la borsa e saluti tutti come al solito, ti metti davanti al pc e cominci ad armeggiare, come quando stai poco bene o hai la febbre, ma tu in questo momento mi sembri sanissimo.

Stai l’intero giorno con me, mi porti fuori per altre passeggiate, giochi e mi rincorri, tutta la tua famiglia è coinvolta nel nostro momento, sembra un sogno ma è realtà, peccato sia solo un giorno, domani dovrò aspettarti tante ore come al solito.

Suona la sveglia, passeggiata, ancora lenta, sei di nuovo calmo e rilassato, torni al pc, poi tv, leggi un libro e giochi coi tuoi figli, ma come mai stai tutto questo tempo a casa? Ti dirò, penso sia una cosa bellissima, ma perché non sei sempre rimasto qui se potevi lavorare allo stesso modo?

Oggi è l’ennesimo giorno uguale, mi sembra di vivere un sogno, non svegliatemi mai, amo quella che tu chiami “quarantena”.

Fedele per sempre

Sono qui accanto a te, sono qui nei momenti di sconforto, a saltare con te quando c’è gioia, a giocare con i tuoi figli, con tua moglie, con i tuoi amici.

Sono qui sempre, a qualsiasi ora della giornata, stanco o pieno di energia, a quattro zampe o con un’anca malmessa, sono qui, rido dentro, anche se non lo puoi vedere.

Sono qui ancora, stai male e questo non mi può pace, soffri per quella malattia ma vedessi come sto soffrendo io, la tua vita è anche la mia vita.

Sono qui a casa, perché non torni? Aspetto da giorni, tuo fratello mi fa uscire e mi dà da mangiare, ma manchi tu, manca il mio nutrimento principale: il tuo amore!

Sono qui ad aspettarti, non ti sei mai assentato così tanto, che è successo, mi hai abbandonato? Ti sei stancato di me? Sono forse troppo noioso o troppo vecchio?

Sono qui, adesso tuo fratello mi sta portando da qualche parte, c’è una cassa di legno, sento il tuo odore, dove sei, dove sei, ti sei nascosto per caso lì dentro?

Sono qui in un posto pieno di terra, la gente piange, non posso fare la festa a nessuno, sei lì dentro, sento il tuo odore, aspetterò qui fino a quando non uscirai!

Sono qui e lo sarò ogni giorno della mia vita, senza di te non sono nessuno. Sono devoto ad un solo padrone, tornerai o morirò per raggiungerti. Ti sarò fedele per sempre.

Foto di Francesco Emilio Borrelli

Aiutiamo i “grandi” a tornare bambini!

Sono grandi, si sentono adulti, spezzano cuori, complicano la realtà, fanno le cose senza passione. Gli adulti credono di essere i padroni del mondo, ma come sono visti da un cane ed un bambino?

C. “Sì, sono complessi, ma sono necessari nella nostra vita. Ci danno da mangiare, ci fanno battere il cuore, sono la nostra ragione di vita”

B. “Sì, hai ragione, non è facile capire il loro mondo. Neanche io potrei fare a meno di loro, grazie al loro atto di generosità sono qui a contemplare questo mare, a giocare in questo prato con te”

C.“Pensa però come sarebbe bello se i grandi prendessero qualcosa da noi animali e qualcos’altro da voi bambini. La spontaneità ad esempio, la sincerità, la voglia di divertirsi, l’esigenza di essere se stessi, sempre e comunque”

B.“Sono orgogliosi. Da piccoli volevano diventare grandi, ora sono sicuro che tornerebbero piccoli per qualunque cifra, ma sono prigionieri del loro mondo, della società, del castello che si sono costruiti. Non sono più solo adulti, sono adulti mascherati“.

C.“E se creassimo un mondo tutto nostro? Cani, animali in genere, bambini. Un mondo dove amarsi senza filtri. Noi ancora sappiamo apprezzare un tramonto, sappiamo essere felici semplicemente perché viviamo”

B. “Sì, sono brontoloni, hanno dieci ma vorrebbero avere mille. A me basta una palla, un amico e la mia mente per sognare. Ora sono felice, lo sarò anche domani e fra dieci giorni”

C. “Pensa che ci sono adulti che fanno del male sia a te che a me. Vogliono spaventarci, vogliono cancellare i nostri sogni, ci costringono a fare le cose che loro vogliono fare, sono invidiosi della nostra purezza”

B. “Ma ci sono tanti altri che ci vogliono bene, che ci coccolano, che ci regalano un sorriso. Io vivo soprattutto per queste persone”.

C.Non possiamo far meno di loro, andiamo, ci aspettano!”

B. “Ok, andiamo, proviamo a farli tornare bambini per un po’”

Dialogo tra un cane e un bambino.

“Vi ho salvati dall’inferno, voi mi avete avvelenato”

Vi do affetto incondizionato, non mi interessa se siete contenti, nervosi o tristi, io sono lì a scondinzolare, a farvi festa. Voi date tutto per scontato, mi umiliate, a volte mi maltrattate.

Sono compagno delle vostre passeggiate, vi porto io all’aria aperta per i miei bisogni,  così uscite da quelle quattro mura, allentate lo stress del vostro lavoro. Voi avete sempre il solito musone, cominciate ad avvertirmi come un peso.

Sono fedele, non vi tradirei per nulla al mondo, né davanti ad una ciotola piena di cibo né di fronte ad una cuccia tutta nuova. Voi mi legate ad un palo e mi abbandonate, buttando al vento anni di emozioni e sentimenti.

Nelle situazioni di emergenza non mi tiro mai indietro, non ho paura, siete la cosa più importante per me. Vi ho salvati, estratti dalle macerie, salvati da un incendio. Voi mi avete avvelenato, avevo ancora tanto amore da dare e potevo fare ancora tanto per voi. Sono cane, non vi preoccupate, continuerò ad amarvi lo stesso.

Dedicato a Kaos, il pastore tedesco eroe di Amatrice, avvelenato a soli 3 anni.
Vai, fuggi in un posto migliore, riprendi tutto l’amore che “le bestie umane” ti hanno tolto.

 

Cinque lezioni…da cani

Umani abbiamo perso, arrendiamoci e consegniamo ai nostri amici cani la palma di “genere superiore”. La rassegnazione non è un qualcosa che ci appartiene, non si vuole proprio ammettere l’evidenza e allora via coi pirla che trascinano una povera bestia legata alla macchina per chilometri, via con gli avvelenamenti di massa, via con le torture, con gli abbandoni e con tutto il repertorio di deficienze griffato “essere umano”. La perfezione non esiste ma il cane ci si avvicina e noi, genere imperfetto e sempre più alla deriva, siamo morsi dall’invidia.
Tuttavia, la maggior parte di noi, vanta un rapporto sano con gli animali.  C’è sempre tempo per imparare, ecco cinque lezioni da apprendere dai nostri amati cani:

1)  L’affetto è un sentimento incondizionato 

Amiamo, ci circondiamo di amici, di partner, di familiari, ma siamo ancora troppo condizionati dagli eventi. Rabbia, frustrazione, gelosia, invidia, tutte negatività che incidono puntualmente sui nostri sentimenti. Il nostro cane ci accoglie SEMPRE nello stesso modo, qualsiasi cosa accada, la coda scodinzola, la felicità, quella vera, non conosce soste.

2) La semplicità è la via più breve per arrivare alla felicità

Bella la macchina nuova, ma dopo dieci giorni è sempre la stessa.
Una sera con gli amici a mare pensando alla montagna, la moglie a casa e la testa all’amante. Crediamo che la felicità si raggiunga accumulando cose mentre il cane ci insegna che bisogna accumulare esperienze, tempo passato insieme, emozioni. Una ciotola col cibo, una palla e un giardino dove correre, bastano e avanzano.

3) Il perdono è possibile e auspicabile

Si è scordato del mio compleanno! Mi ha risposto male! Con me ha chiuso, non posso perdonarlo, io sono sempre disponibile e corretto! Ci leghiamo ogni cosa al dito, tanto che ormai abbiamo tutte le dita occupate. Il perdono è da deboli, un vero uomo non perdona mai! Eppure scansate un cane oggi, trattatelo male domani, ignoratelo dopodomani, sarà sempre al vostro cospetto, come se non fosse successo niente, assetato di affetto. Un cane non giudica, mai!

4) La speranza è l’ultima a morire

Siamo pessimisti, vogliamo tutto subito e se non lo otteniamo spesso gettiamo la spugna. La chiamata non arriva, la fidanzata non si trova, la speranza è per gli illusi, la realtà racconta una storia diversa. Un cane malato è ancora estremamente aggrappato alla vita, un cane abbandonato aspetta il suo padrone per giorni interi, è convinto della sua buona fede, non può proprio aver compiuto un gesto così atroce!

5) La fedeltà è una piantina che va annaffiata ogni giorno

L’essere umano sottovaluta l’importanza di una promessa, di un impegno per la vita. Ci si sposa in fretta, ci si arrende alle prime difficoltà, si è più bravi a rompere che a ricomporre. La fedeltà nei rapporti richiede massimo impegno per noi umani mentre un cane riconosce il suo padrone per la vita e non lo lascerà per nulla al mondo. Fa le stesse cose ogni giorno, non si può lasciar scappare l’unica sua ragione di vita.

P.s.  Ho appreso queste lezioni dall’angelo in foto, la mia Carolina, che ha combattuto fino all’ultimo giorno per vivere.

Ti abbandono…uomo

Ti ho portato in un parco, è pieno di persone come te, è pieno di cani come me, dovrei abbandonarti, sei uomo e ne combini una più del diavolo

Quando torni a casa io faccio la festa ai tuoi bambini e tu ti lasci andare stanco su un divano. Lavori tutto il giorno, per un gioco in più a tuo figlio, lui vorrebbe solo il tuo tempo, una tua ora, quella che riesco a dedicargli io da 4 anni.

Saresti da abbandonare mio caro vecchio e invece sono ancora qui, accanto a te, fedele, non come te, un anello luccicante a tua moglie e un weekend di “lavoro” con l’amante.

Ti amo così come sei, anche se forse non te lo meriteresti, anche se magari ci sono persone che si comportano meglio di te. Tu hai scelto me, in quel caldo pomeriggio di agosto e sei diventato mio padrone per la vita.

Sai, non è sempre stato facile, quando d’estate mi hai lasciato in quella pensione per cane avrai voluto “sbranarti”, da solo per un mese, mentre i tuoi figli, i miei “fratellini”, reclamavano la mia presenza. Ti ho aspettato, sapevo saresti tornato.

Sì, è vero, ho anche pensato di avventarmi contro te, quella volta in cui sei stato violento con tua moglie, ti ho guardato con la mia faccia stupita ma poi, il giorno dopo, ti ho fatto festa come al solito.

Saresti da abbandonare, sono quasi tentato a scappare oltre la siepe, magari incontro un padrone migliore magari…non potrei mai farlo.

Ci siamo scelti, con tutti i nostri difetti, per tutta la nostra vita.