Ti amavo così tanto, perché mi hai uccisa?

Ho fatto un bellissimo sogno, eravamo al parco giochi io, tu e papà, insieme e felici come un tempo, io giocavo e vi sorridevo, voi parlavate e mi salutavate con la mano.

Ma è arrivata già mattina, dalla finestra entra un bel sole e a me piacciono le giornate col cielo azzurro, possiamo stare fuori con gli altri bambini, si possono fare così tante cose.

Arrivi puntuale, mi dici che devo svegliarmi e io lo faccio subito, non voglio farti arrabbiare, mangio latte e biscotti, poi tu mi lavi e mi vesti e io sono pronta per andare all’asilo.

Ora mi piace ma all’inizio che traumi! Non volevo proprio separarmi da te, e poi quanti bambini che non conoscevo…Cosa volevano? Giocare con me?

Siamo un po’ in ritardo, sento che ti lamenti, mi lasci la manina e io arrivo dalle maestre, mi giro ancora una volta verso di te per fare il pieno dei tuoi sguardi, so che verrai a prendermi ad ora di pranzo.

Disegno, canto le canzoncine con le maestre, costruisco, fuori c’è caldo ma dalla finestra entra aria fresca. Il tempo passa veloce quando ti diverti ed ecco che ti rivedo lì, sei venuta per riportarmi a casa, corro verso di te felice, mi abbracci, siamo di nuovo insieme.

Non facciamo la stessa strada di sempre e non capisco perché, ma io mi fido di te. Oggi sei strana, non ti riconosco più, mi porti in un posto che non conosco, che succede? Stamattina ho fatto un bellissimo sogno, questo di sicuro sarà un bruttissimo incubo!

Ti amavo così tanto, perché mi hai uccisa?

– Dedicato alla piccola Elena: meriti un mondo migliore –

Elogio della donna incinta

Ritardo, paura e sorpresa che si uniscono, perché anche se un figlio lo vuoi, quando arriva ti viene sempre qualche brivido. Il test di gravidanza, quei secondi interminabili in attesa del responso, il calcolo delle probabilità, lo shock e l’euforia che inebriano.

Un rapporto col proprio corpo che comincia a cambiare, una presenza “estranea” dentro di sé, gli sbalzi ormonali che diventano ancora più oscillanti.
Ti senti sola nel tuo percorso, sola perché la natura ha scelto che tu debba portare avanti una gravidanza, tuo marito e il tuo compagno possono starti vicino come prima e più di prima o continuare a trascurarvi dando tutto per scontato.

Eh sì, perché alcuni pensano che sia un percorso naturale, d’altronde “deve andare così, è roba da donne” e sottovalutano le difficoltà, mentre dentro di te è pronta a scoppiare una vera bomba ad orologeria.
Le nausee continue, le forze che mancano, mangi e vomiti, annusi e vomiti. I primi mesi, turbolenti, a volte purtroppo anche fatali, il tuo ginecologo diventa il verbo, non lo hai mai visto così frequentemente.

Continui a lavorare perché non ti puoi fermare, vomiti e lavori, sei stanca e lavori, sei costretta anche a litigare a lavoro per stupidità, sei più suscettibile, per molti sei una normalissima donna incinta magari per i tuoi colleghi maschi che si buttano giù facilmente tra un caffè e l’altro.

Il tuo marito/compagno ti fa incazzare di brutto, anche se ha solo aperto bocca, mandi tutto per aria e ti chiudi in stanza, è un tuo diritto, dentro di te tutto si sta trasformando, tempo al tempo. Oggi felice domani triste, oggi sei serena e domani vorrai ammazzare ogni essere umano che incrocerà il tuo sguardo. Le scale ti affaticano ma le fai, continui a fare sport ma a ritmi ridotti, vuoi solo dormire, ore intere.

I mesi passano, il pancione cresce, chi ti sta veramente accanto ti vede ancora più bella ma tu lo prenderesti a testate. “Non mi entra nulla”, “Faccio schifo” “Ora cosa si metto”. Maledici anche quell’esserino che hai dentro di te e anche questo è un tuo diritto, dobbiamo solo star zitti e capirti, te lo meriti, sfogati pure, noi siamo solo orecchi per ascoltarti.

Allora via con lo shopping, le misure più grandi, sei per un attimo soddisfatta, stai quasi per riposarti e arriva il primo calcetto, poi altri, quell’esserino ti sveglia, adesso detta anche i tuoi tempi, figurati come lo farà quando uscirà.

Lavorare diventa sempre più difficile, d’altronde anche camminare diventa un’impresona, inizia il conto alla rovescia, ecco gli acquisti per il maschietto o la femminuccia, si avvicina l’inizio di una splendida avventura ma anche la fine di un percorso.

Ti auguro di avere accanto un uomo che ci sia durante tutto questo incredibile cammino, che si sacrifichi per te, che nei limiti del possibile riduca il suo lavoro per dedicarti il suo ascolto, che faccia come un pazzo per esserci durante le visite specialistiche, che ti capisca e mai ti compatisca, che ti supporti come se portasse lui stesso suo/a figlio/a in grembo.

Ti auguro un uomo che non dia proprio niente per scontato perché una gravidanza è anche tanta fatica, fisica e mentale, che rinunci ad un’ora del suo svago o del suo sonno semplicemente per stare accanto a te mentre ti racconti.

E a te donna, passata, presente e futura mamma, non posso che dirti grazie per la tua straordinaria forza.