Un tempo infinito, di quelli che passano velocemente ma che quando ti volti indietro sei sbalordito per quanta acqua sotto i ponti è passata.
Ho avuto un blocco, forse ce l’ho ancora, nella mia vita sono successe tante cose, la più importante è che sono padre, insieme all’essere marito, lavoratore, volontario, figlio, fratello e parente.
Sì, non ho saputo gestire il fiume in piena, il delicato equilibrio tra tempo dedicato alla famiglia e tempo dedicato ad altro, sono ancora un allievo, mi ci sto dedicando alla ricerca della quadra perfetta.
La scrittura però, per chi è destinato a scrivere, bussa costantemente alla tua porta, ti lascia sfogare, confuso e smarrito, ti lascia senza idee, un pugile all’angolo ma prima o poi ritorno impetuosa.
Vado a periodi, nei miei libri come nel blog, sono un essere umano pieno di limiti ma con la certezza che nel presente e nel futuro la mia famiglia non mi dovrà mai rimproverare “l’essere stato assente”.
Ci sono, sto riprendendo in mano pezzi di vita e ringrazio ancora chi mi vorrà seguire in questo percorso, cercherò di essere più costante, come nella dieta. Il ghiaccio si sta lentamente sciogliendo, ammetto di essere stato un po’ meno sensibile in generale anche se spesso mi ritrovo a piangere anche davanti ad un fumetto di Topolino
Nella vita bisogna lasciare la propria impronta anche per le generazioni future, ho un 47 di piede, se non ci penso io a farlo…
Chi si ferma è perduto!