Sei un eroe e non lo sai

Sveglia al mattino, gli occhi gonfi che più non si può, devi andare a lavoro mentre hai da poco finito l’altro lavoro, quello che non ti dà reddito, ma aria per respirare.
Sei un eroe e non lo sai.

Hai la schiena quasi curva, il peso di quelle pietre è proibitivo per un essere umano ma tu perseveri, col sole, con la pioggia, con la neve. Il sorriso di tuo figlio al tuo ritorno spazza via ogni stanchezza!
Sei un eroe e non lo sai.

Hai sempre meno tempo sport, lavoro e adesso una nuova famiglia: la tua! Vorresti riposare ma il tuo cuore reclama il suo spazio, un’ora di volontariato a settimana non te la leva nessuno!
Sei un eroe e non lo sai.

Rispetti le regole, rispetti il prossimo, non alzi la voce, non corri mai fuori dai binari anche a costo di andare lento o non arrivare mai.
Sei un eroe e non lo sai.

Il tuo giardino è il giardino del mondo, lo coltivi con cura, rispetti la natura, credi che non ci sia “mio” o “tuo” ma “nostro”.
Sei un eroe e non lo sai.

Testa alta e silenzio, combatti la tua battaglia giornaliera, malattia per te non è lamentela ma una sfida, provi a vincerla a tutti i costi.
Sei un eroe e non lo sai.

Non hai titoli, né riconoscimenti ufficiali. Non ne hai bisogno, la tua vita parla per te: sei un eroe e non lo sai.

 

Non mi godo più niente

Sveglia al mattino, in 5 minuti doccia, barba e vestiti, corri a più non posso, sei in ritardo, il sole si riflette sul mare e crea uno spettacolo da applausi ma tu sei già andato via.

Corri in macchina, non sopporti la lentezza, fai zig zag e rischi di romperti la testa almeno una-due volte, di fronte a te la montagna abbracciata da una nuvola, vuole augurarti il buongiorno.

Corri a lavoro, cominci una cosa e ne devi fare subito un’altra, hai già mal di testa ma hai appena cominciato, la recita di tuo figlio alle dodici, te ne sei completamente dimenticato!

A pranzo ti strafoghi, ingurgiti tutto velocemente, il tempo è denaro, credi di guadagnarlo ma lo stai perdendo, tuo figlio ti supplica: “Papà resta 5 minuti a giocare con me!”.

Ritorni a lavoro, hai un mucchio di documenti sulla scrivania, che fare? Vuoi buttare tutto all’aria, te la prendi col tuo collega che non ti ascolta, un amico ti chiama, ha bisogno di te! “Richiamerò dopo”, pensi e poi non lo fai mai.

La sera sei esausto, hai con te la borsa della palestra, “come mi farebbe bene una corsetta!”, pensi, ma la tua mente ti abbandona, come ogni giorno.

Torni a casa correndo, il divano ti aspetta, ma anche il tuo cane che ti scodinzola come ogni sera, vuole solo giocare con te, vuole fare due passi ma non ce la fai.

“Non mi godo più niente” pensi ma, mentre fai propositi per la tua nuova giornata, crolli e tutto ricomincia.

Vuoi il paradiso? Passa prima dall’inferno!

Non ti svegli un giorno, dopo tanto tempo, esclamando: “Eccolo qui, l’ho trovato”.

Non arriva all’improvviso come nei film, non è nemmeno una ricompensa per quanto sei stato bravo o per le tue buone azioni.

Non è luogo esclusivo per pochi, tutti possono provare ad accedervi.

Si chiama Paradiso. No, non è quello di Dante, dove tutto è incredibilmente a posto, non è nemmeno quello di Fantozzi tra angeli, nuvole e posti comodi, non è eterno riposo dopo una vita di sofferenze.

Non “serve” morire, si può raggiungere anche in vita, è più una vetta impervia dove piantare la propria bandiera che un luogo accogliente pieno di luce.

In paradiso ci va chi si sporca le mani, non chi sta al suo posto e non fa. Coraggio e non pigrizia, eccellenza e non mediocrità, no qui non si parla di titoli ma di crescita personale e spirituale continua.

Volontari a servizio del prossimo sono i benvenuti, eroi che hanno combattuto contro mafia e illegalità sono i re di questo nuovo mondo, un padre di famiglia che preserva i propri valori di fronte a mille difficoltà ha diritto al posto migliore.

Vi dirò di più: paradiso è un luogo astratto, una conquista della nostra anima e della nostra mente, riservato solo a chi è passato dall’inferno o quantomeno dal purgatorio. Solo chi ha vissuto le difficoltà della vita infatti può apprezzare la bellezza della semplicità, trovare la pace in un tramonto, guardare un comune bambino trovandolo meraviglioso.

Un aereo che atterra dopo mille turbolenze, a volte hai ceduto alle tentazioni, altre volte hai fatto del male, ma hai capito, hai imparato la lezione!

Non esistono santi né ero in partenza, ognuno con le sue debolezze, paradiso non è un guscio dove sei iperprotetto del male, ma quella condizione in cui riconosci la malattia ma hai gli anticorpi per sconfiggerla.

Paradiso è calma interiore, dare il giusto peso alle cose, paradiso è un puzzle finalmente completato, consapevolezza dei propri limiti ma anche voglia di superarli.

Paradiso è alla portata di tutti, uno splendido viaggio pieno di intoppi e difficoltà!