I senzatetto e i senzadignità

Lo spunto per trattare l’argomento di oggi deriva da un’esperienza vissuta un anno fa, a Roma, con un’associazione di volontariato, i “City Angels“. Una serata per conoscere la realtà delle persone che vivono per strada, entrare nel loro mondo e non sfiorarlo soltanto, come tutti noi facciamo quando nelle nostre passeggiate ci imbattiamo nella loro presenza.

La prima parola che mi viene in mente è dignità, un filo conduttore, un valore che accomuna gran parte dei senzatetto. I più fortunati trovano riparo negli appositi dormitori allestiti in città, chi arriva tardi si arrangia in una rientranza, in una via pubblica, su una panchina, per terra. Alcuni scelgono di non farsi aiutare, vivono la loro condizione in completa solitudine, non usufruiscono dei luoghi al chiuso e non accettano i pasti caldi che i volontari portano puntualmente, praticamente ogni sera.
Hanno un concetto esasperato della loro dignità o si colpevolizzano oltremodo, sono orgogliosi, vogliono uscirne da soli o rimanere lì, per sempre, senza aiuti.

Molti, per fortuna, tendono la mano. Alcuni sono schivi, accettano vestiti, coperte e cibo e si rintanano nel loro comprensibile silenzio, altri si illuminano all’arrivo di un volontario, il sorriso fa capolino nella loro bocca. Si sfogano, parlano della loro condizione, criticano le istituzioni, la vita. C’è chi è ottimista, nonostante tutto, chi è finito per strada dopo un matrimonio naufragato o un licenziamento improvviso, chi ha scelto di fuggire da una situazione scomoda. Durante la giornata li trovi a contatto con le persone, desiderori di assorbire più umanità possibile. Ciascuno di loro ha una storia che può arricchirti, molti si unisconoe fanno la forza e altri vivono la loro condizione in isolamento, praticamente tutti nutrono ancora una grande fede in Dio, l’unico che può tirarli fuori da quella condizione.
Non di rado li trovi abbracciati al loro cane, il loro migliore amico, sempre fedele, qualsiasi cosa accada.

C’è chi perde la testa, chi riesce a tirarsene fuori e chi non ci pensa neanche un attimo. Qualcuno trova il suo equilibrio per strada, tra le bellezze di una città, anche dentro un cartone. Può capitare di guardarsi allo specchio, i capelli fuori posto, qualche dente che manca ma un’aura di dignità li irradia sempre, in ogni momento.

Pensare che c’è chi si guarda allo specchio ogni mattina, giacca e cravatta, capelli ordinati, denti drittissimi. L’immagine è più spenta, la dignità non si trova neanche a cercarla con il lanternino. No, le banconote contenute nel portafogli sul tavolo non possono bastare per comprarla.

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