Voi litigate, io muoio!

Vi vedo litigare sempre, non fate altro, parlate un linguaggio incomprensibile, burocratico, spesso anche rozzo, non avverto un velo di umanità nelle vostre parole!

Intanto io sono qui, in questa barca, sì lo so, a chiamarla barca le si fa un complimento, grosso, forse anche esagerato! Ma quante ne abbiamo passate io e questa bagnarola, giorni interi alla conquista di una terra, di una speranza.

I grandi mi hanno detto che dovevo andare, che lì dove stavo era pericoloso, che il viaggio sarebbe stato difficile ma ne sarebbe valsa la pena, che al mio arrivo avrei trovato un mondo migliore.

Ma quanto dura questo viaggio? Sono ancora qui, in mare aperto, da giorni!

Mi avevano detto che la meta era vicina e in effetti vedo terra, vedo persone che gesticolano, imbarcazioni che ci affiancano, sento sirene, ma anche ordini e contrordini, ci lasciano qui e non capisco il motivo!

Sembra che il problema siamo proprio noi, non ci vogliono qua e non ci vogliono neanche negli altri posti, siamo un peso, continuano a litigare, quella nazione difende solo la sua gente, l’altra ha “i porti chiusi“, non possiamo entrare.

Eppure mi avevano raccontato una storia diversa, che siamo tutti fratelli, che non ci sono bandiere e colori di pelle, che tutti possiamo giocare ed essere liberi allo stesso modo.

Litigano, continuano a litigare e noi siamo fermi qua, sotto il sole, con gli occhi di fuori, affamati ma troppo deboli per mangiare. Vedo terra, vedo gente, chissà come si sta laggiù!

Non siamo graditi.

Voi litigate, mentre io muoio!

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