“Mamma dove sei, che ti ho fatto?”

Sei il mio primo e unico faro dall’inizio, da quando ho pianto in questo nuovo percorso chiamato vita.

Altri bambini hanno la mamma e il papà, io no, porto il tuo cognome, mi basti tu, non importa, desidero solo un po’ di amore.

Ho le mie piccole esigenze, mangiare, dormire, fare i bisogni, ma anche crescere, imparare, nutrirmi del bene che mi saprai dare.

Eppure c’è qualcosa che non va, sono piccola e sto imparando cosa significa stare al mondo, ma non mi sento capita, ascoltata, amata.

Mi piace uscire fuori col passeggino, vedere altri bambini e altre persone, a volte provano a toccarmi, mi fanno i complimenti, ma tu li scansi, sei diffidente.

Stiamo insieme poco io e te, vedo poco la luce, non mi parli quasi mai, forse è perché sono capricciosa, ti faccio impazzire con le mie esigenze, dovrei provare a essere più buona, a sapermi accontentare.

Mi lasci sola la prima volta e non so cosa aspettarmi, è tutto buio, è tutto così silenzioso, tutto strano, eppure non piango, sono tranquilla, forse saranno quelle gocce che mi hai dato prima di chiudere la porta e andartene.

Resto sempre più spesso sola, ma quando rientri il cuore mi batte sempre più forte, entra la luce, anche se non hai voglia di giocare con me io ti amerò per sempre, ho solo te.

Mi lasci sola un’altra volta, i giorni passano, le gocce non fanno più effetto, ho fame, ho sete, ho bisogno del tuo sorriso, di amore, di luce, piango, non mi sente nessuno e non vedo più alcuna luce.

Mamma dove sei, che ti ho fatto?

Dedicato alla piccola Diana, la bimba di 16 mesi lasciata a casa da sola per sei giorni dalla “mamma” Alessia Pifferi e morta di stenti.

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