Vivere o esplodere a 7 anni

La mamma è entrata in camera, sono le 7 di mattina, 7, come i miei anni da bambina. Fuori fa un freddo micidiale, c’è vento forte, gli alberi oscillano in maniera forsennata. Oggi non vorrei proprio andare a scuola, mi sembra da kamikaze! Vorrei rimanere sotto queste calde coperte, tutta la giornata. Mi alzo, mi lavo la faccia e arrivo a scuola, mi diverto come sempre, il freddo passa, voglio un gran bene alle mie compagne di classe.

Sono nata a Damasco, in Siria, ho 7 anni, ma fin da quando sono piccolissima vivo gli orrori della guerra. Niente scuola, ogni tanto con le mie amiche giochiamo con le bambole di pezza. L’ultimo periodo è proprio insopportabile, esplode tutto, esplodono anche le mie amiche, oggi ci sono, domani non so. E dire che mi basterebbe solo che mi trattassero come bambina.

La campanella e la mamma ad aspettarmi fuori, solito sorriso a 32 denti, quanto sono felice! Pranzo caldo ad aspettarmi a casa, cartoni animati e poi riposino. Torno sotto quelle calde coperte, ho tutto quello che vorrebbe avere un bambino, mi è capitato di guardare il telegiornale, non tutti i bambini sono fortunati come me!

Ho visto un giornale per caso, l’altro giorno. Vedevo bambini sorridere, giocare in palestre attrezzate. Dicono che in un’altra parte del mondo i bambini sono abituati così. Non sentono le bombe, non vivono con la paura che tutto possa saltare in aria, vanno semplicemente a scuola e giocano. Perchè sono nata nella parte sbagliata?

Il pomeriggio compiti, insieme a mio fratello maggiore, poi vado a fare danza, quanto mi piace! Faccio tante cose durante il giorno, poi ritorno nuovamente a casa e trovo mio padre, lo abbraccio forte, mi basta questo, vado a dormire soddisfatta, di nuovo quelle calde coperte ad aspettarmi!

Quattro persone, col viso coperto, mi hanno portato con loro. Mamma e papà sono morti già da qualche anno, sono sola, mi hanno detto che mi portavano in un bel posto. Mi hanno regalato una cintura e sono tornata a letto soddisfatta, finalmente!

Ho sognato la scuola, i miei amici, mamma e papà, in un bel prato verde. Mi sono svegliata soddisfatta, avevo tutto lì, a portata di mano, potevo trasformare il mio sogno in realtà. Il giorno del mio compleanno, il giardino e tutte le persone a cui voglio bene là, a festeggiarmi!

Dovevo fare la pipì mi hanno detto di entrare in un bar, ho chiesto dove era il bagno e un signore gentilmente me lo ha indicato. Cintura sempre indossata, il mio regalo. Non sapevo potesse esplodere. I miei quattro nuovi amici mi avevano fatto saltare in aria. Passerò alla storia come una kamikaze bambina!

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