La maestra ci prende sempre a botte!

Un altro giorno di scuola è arrivato, bisogna alzarsi da questo letto, uscire da queste calde coperte e andare.
Amo gli altri bambini della classe, soprattutto Giuseppe, il mio compagno di banco, con lui ne combiniamo tante…o almeno ci proviamo.
Non voglio ma devo, sono lì davanti all’ingresso, la campanella già suona, sono in ritardo, magari se mi invento la scusa che mi fa male la pancia così riesco a salvarmi.

Niente, mia mamma non mi ha creduto, sono seduto accanto a Giuseppe come ogni mattina, davanti a noi Rebecca e Paola, siamo tutti zitti, il sorriso che avevamo poco prima di entrare è svanito, guai a chi si muove.
Ad un certo punto cade il portacolori di una mia compagna, un botto che rimbomba nel silenzio ed ecco che scatta la furia, sì, perché abbiamo una maestra che non ci perdona nulla! Anche questa volta Claudia si è beccata un ceffone in volto, ha resistito al dolore, non ha pianto, ha capito l’insegnamento di lunedì, dovesse mai piangere ne riceverebbe un altro e poi un altro ancora.

Ho approfittato di un attimo di distrazione, la maestra guardava il telefono, dovevo dire una cosa a Giuseppe, sapere se aveva visto l’ultimo episodio del nostro cartone preferito. Abbiamo parlato a voce bassa bassa, è stato un attimo, ci ha fulminati con lo sguardo e ha cominciato ad urlare contro di noi: “State zitti cretini. Parlate un’altra volta e vi prendo a botte in testa“.
No, non scherzava, ve lo assicuro, lo ha fatto l’altro giorno, mi fa ancora male la testa.

Ho provato a parlarne con i miei genitori ma sono sempre così occupati! Non gli ho raccontato che la maestra ci prende a botte, non potevo farlo, (ci ha minacciati che se diciamo qualcosa ai genitori ci ammazza) ma ho detto che avevo male alla testa.
Forse fa bene, siamo monelli noi. Picchia anche Pietro sulla sedia a rotelle, anzi ci prova più gusto, lui non può reagire.

Suona la campanella, finalmente esco da questo incubo, purtroppo domani dovrò tornare. Speriamo mi venga la febbre!

P.S. Ho provato a mettermi dalla parte di un bambino. Queste cose succedono più spesso di quanto immaginiamo. Quali sono le soluzioni da adottare? Telecamere?
Consideriamo che ci sono tantissime maestre che fanno al meglio il loro lavoro, altre che vorrebbero ricoprire quel ruolo ma non ne hanno la possibilità.
Non generalizziamo ma parliamone insieme costruttivamente!

A voi la parola.

Lascia un commento