I mille colori del cancro

Potere dei social, veicoli potentissimi di messaggi e immagini. Un hastag lancia la campagna “Sfida accettata”, dove si chiede di postare foto in bianco e nero, l’argomento attorno al quale ruota tutto è di quelli delicati: il cancro.
Ecco allora foto di tutti i tipi, seni e sederi, sorrisi, facce ammiccanti, roba fuori tema ma rigorosamente in bianco e nero, quale sia il nesso poi con il messaggio per cui è stata creata la tendenza non è dato saperlo. La pensa così anche Deborah, 41 anni, mamma e moglie, lei con la malattia ci combatte da un po’. Dalla sua pagina Facebook seguitissima e ricca di speranza, si interroga sui contenuti dell’iniziativa e sui colori, sul grigio che non rappresenta proprio la sua visione della vita.

Non posterò alcuna foto di me, nonostante faccia il volontario Abio negli ospedali da anni, anzi come immagine principale vedrete il bel sorriso di Deborah, che ride, appunto, nonostante tutto. Lei, durante le giornate in ospedale, di colori ne vede tanti, ogni stato d’animo ha una sua caratteristica, ogni sfumatura ha il suo significato.
Sì, di sicuro anche il nero, il buio di un tunnel dall’uscita distante ma non irraggiungibile. Vedrà il bianco dei camici dei medici, suoi compagni di viaggio, ma anche del suo viso, messo a dura prova dalle cure. Bianca però è pure quella farfalla che vede poggiarsi, ogni mattina, al vetro della finestra.
Nero è ancora il televisore, strumento per evadere da quel mondo che le sta stretto. Nero è anche il vestito di 18 anni di sua figlia, emozionata per essere diventata “grande”.

Rosa è uno dei suoi foulard, fondamentali per coprire la testa ormai priva di capelli. Rosa è anche il colore del diario dell’altra sua figlia. Azzurro è il colore delle pareti della stanza in cui è imprigionata, ma anche la tonalità del cielo e del mare che si vede in lontananza. Un giorno vorrà guardarlo di nuovo, da vicino, magari con un bel gelato in mano.
Rosso è il colore del vomito, dopo una sfiancante seduta di chemioterapia, ma più intenso di tonalità è quello del cuore, che continua a battere, ad emozionarsi e a sperare.
Verde è il colore della bacinella, su cui chinare la testa, ma anche quello del camice dei volontari con cui scambiare quattro chiacchiere, ridendo e scherzando, facendo trascorrere allegramente il tempo.

“Sfida accettata” per me è andare una volta a settimana nei reparti di oncoematologia pediatrica per cercare di dare il mio piccolo contributo da volontario.
“Sfida accettata” è fare qualcosa di concreto nella ricerca contro il cancro ma è anche sensibilizzare sull’argomento come si è cercato di fare con questo esperimento.
Come dice Deborah, il bianco e il nero non sono però i colori adatti. Un arcobaleno sarebbe più indicato, perchè, nella lotta contro la malattia, anche le tonalità di umore e colore possono fare la differenza.

P.S. Non conosco di persona Deborah e gli aspetti e i colori che ho indicato non descrivono in particolare la sua vita, ma quella di tante persone che combattono ogni giorno contro il bianco e nero del cancro.

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