E’ più facile amare con il cuore degli altri

Si nasce con un solo cuore. Batte, all’inizio forte, da bambini ci si sorprende per tutto, un battito continuo, si ama la vita, il mondo appare come una meravigliosa tavolozza piena di colori. Amiamo alla follia i nostri genitori, i nostri amici, l’altalena al parco, le serate davanti ai cartoni animati, il cuore ride insieme alla bocca.

Cresciamo, arrivano i condizionamenti, l’immagine dell’uomo che non deve dimostrarsi debole, che non deve piangere, caterpillar del successo, inflessibile. I sentimenti ci sono ancora, forse un po’ meno puri. Abbiamo preso delle botte anche al cuore vero, è ammaccato, ma proviamo ancora tanto amore verso quello che ci circonda.

Cominciamo ad amare con il cuore degli altri. Ci emozioniamo davanti ad un film, viviamo l’amore dei protagonisti ma facciamo fatica a sentire il nostro battito.
I bambini sono il nostro toccasana, la loro voglia di stupirsi per qualsiasi cosa è linfa vitale, viviamo nei loro occhi e con le loro emozioni. Vediamo la ragazza che ci piace ma non ci esponiamo, vorremmo urlare un “Ti amo” la cui eco non finisca mai, ma “Sua Maestà” società ci vuole duri e stiamo zitti.

Adoriamo un amico, ma dire un “Ti voglio bene” dopo 30 anni è proibito da chissà quale legge. Eppure facciamo un applauso ideale all’eroe del nostro libro che trova il coraggio di manifestare il suo affetto.

Amare con gli occhi degli altri, amare con il cuore degli altri, tutto bello, ma a volte lo facciamo per non mettere in moto il nostro organo più nobile.

Bambini e animali possono essere i nostri maestri di vita, in fondo lasciarsi andare è sempre la scelta migliore.

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